VIENI A NOI: CORRI, O MADRE, PERCHÉ IL TEMPO È BREVE…

Or dunque, discendi e vieni a noi:

corri, o Madre, perché il tempo è breve.

Vieni, e infondici una profonda vena

di vita interiore e di spiritualità.

Fa che arda il nostro cuore

dell’amore di Cristo e di Te:

fa che vediamo e serviamo negli uomini

il Tuo Divin Figliuolo,

che in umiltà, in silenzio e con anelo incessante

conformiamo la nostra vita alla vita di Cristo,

che lo serviamo in santa letizia,

e in gaudio di spirito viviamo

la nostra parte di eredità del Signore

nel Misterium Crucis.

Vivere, palpitare morire ai piedi della Croce

 o in Croce con Cristo!

   Ai tuoi piccoli figli, ai Figli della Divina Provvidenza,

dona, Beatissima Madre, amore amore;

quell’amore che non è terra,

che è fuoco di carità e follia della Croce.

   Amore e venerazione al  ” dolce Cristo in terra “,

amore e divozione ai Vescovi e alla S. Chiesa;

amore alla Patria, sì come Dio lo vuole;

amore purissimo ai fanciulli, orfani e derelitti;

amore al prossimo, particolarmente ai fratelli più poveri e doloranti;

amore ai reietti a quelli che sono ritenuti quali rottami, rifiuti della società;

amore ai lavoratori più umili, agli infermi, agli inabili,

agli abbandonati, ai più infelici, ai dimenticati;

amore e compatimento per tutti: ai più lontani,

ai più colpevoli, ai più avversi, a tutti;

e amore infinito a Cristo.

   Dacci, Maria, un animo grande,

un cuore grande e magnanimo,

che arrivi a tutti i dolori e a tutte le lagrime.

Fa che siamo veramente quali ci vuoi: i padri dei poveri!

 Che tutta la nostra vita sia sacra a dare Cristo al popolo

e il popolo alla Chiesa di Cristo;

arda essa e splenda di Cristo;

e in Cristo si consumi,

in una luminosa evangelizzazione dei poveri;

la nostra vita e la nostra morte

siano un cantico dolcissimo di carità,

e un olocausto al Signore.

  E poi… e poi il santo Paradiso! –

Vicini a Te, Maria: sempre con Gesù,

sempre con Te, seduti ai tuoi piedi,

o Madre nostra. in Paradiso, in Paradiso!

 

                                                                          Don Orione, Lettere, Tortona, 1969, II,480-481

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