CI HAI DATO, O MARIA, FAME E SETE DI ANIME

Ave, o Maria, piena di grazia,

intercedi per noi!

 

  Ti ricorda, Vergine Madre di Dio,

mentre stai al cospetto del Signore,

di parlargli e d’implorare

per questa umile Congregazione tua,

che è la Piccola Opera della Divina Provvidenza,

nata ai piedi del Crocifisso,

nella grande settimana del Consummatum est.

  Tu lo sai, o Vergine Santa,

che questa povera Opera è Opera tua:

Tu l’hai voluta,

e hai voluto servirti di noi miserabili,

chiamandoci misericordiosamente

all’altissimo privilegio di servir Cristo nei poveri;

ci hai voluto servi, fratelli e padri dei poveri,

viventi di fede grande

e totalmente abbandonati alla Divina Provvidenza.

E ci hai dato fame e sete di anime,

di ardentissima carità:

Anime! Anime!

 

   E questo nel giorni

che più ricordavano lo svenato e consumato Agnello,

nei sacri giorni che ricordano

quando ci hai generati in Cristo sul Calvario.

 

Che avremmo potuto noi, senza di Te?

E che mai potremo, se Tu non fossi con noi?

Or dunque, dinne:

a chi andremo noi, se non a Te?

E non sei Tu la meridiana face di carità?

Non sei la fonte viva di olio e di balsamo,

non la celeste Fondatrice e Madre nostra?

 

  Forse non è in Te,

o Benedetta fra tutte le donne,

che Dio ha adunata tutta la potenza,

la bontà e la misericordia?

 

Oh sì:

«in Te misericordia, in Te pietade,

in Te magnificenza, in Te s’aduna

quantunque in creatura è di bontade».

 

Sì, sì, o Santa Madonna mia!

Tutto Tu hai,

e «tutto Tu puoi, ciò che Tu vuoi!».

                                                                               Don Orione, Lettere, Tortona, 1969,  II,478s

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