Edoardo II nella letteratura

La figura di Edoardo II, così controversa, non poteva non affascinare, nel bene e nel male, drammaturghi, romanzieri, poeti e cineasti. Religiosissimo eppure dalla scandalosa condotta sessuale, inviso a inglesi e scozzesi ma adorato dai gallesi, amante dello sport, ma non di quelli tradizionalmente appannaggio dell’aristocrazia (al posto della caccia preferiva nuotare nei fiumi), abituato a mescolarsi al volgo e a dedicarsi a faccende “umili” (come il giardinaggio) eppure odiato dal popolo tutto, vittima di mille congiure, ebbe una vita degna di un film.

Di lui hanno scritto, fra gli altri, il drammaturgo Christopher Marlowe, che con la tragedia in versi Edward II (1592) più di tutti ha contribuito a diffondere la voce sul supplizio dantesco con cui sarebbe stato assassinato il re; il romanziere Ken Follet sfrutta il mistero della sua morte come sfondo di Mondo senza fine; lo scrittore australiano trapiantato a Pavia Ivan Fowler ha costruito attorno alla misteriosa fine del re, alla sua presunta fuga nell’attuale Oltrepò Pavese e alla Lettera Fieschi un thriller storico, Auramala – Il re è vivo (www.auramala.com). Auramala è l’unica opera narrativa in cui si assume che Edoardo II sia stato sepolto a Sant’Alberto.

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